28 luglio 2024, Giornata mondiale dell’epatite
Il 28 luglio si celebra la Giornata Mondiale dell’Epatite, World Hepatitis Day, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel giorno della nascita di Baruch Blumberg (28 luglio 1925), il biochimico statunitense insignito del premio Nobel per aver scoperto nel 1967 il virus dell’Epatite B e sviluppato il primo vaccino. La ricorrenza rappresenta un’occasione per accendere i riflettori su questa infezione e richiamare l’urgenza degli sforzi necessari per eliminare l’epatite come minaccia per la salute pubblica entro il 2030, obiettivo a cui hanno aderito nel 2016 i vari Paesi del mondo.
Il claim, scelto quest’anno dall’OMS, è “It’s time for action” (È tempo di agire); è necessario accelerare le azioni volte a migliorare prevenzione, diagnosi e trattamento dell’infezione da HBV e HCV per salvare vite umane.
Questo monito ci ricorda che la salute del fegato è fondamentale per la salute umana. È un organo prezioso, che ogni giorno svolge silenziosamente più di 500 funzioni indispensabili per vivere. Anche le epatiti virali agiscono in silenzio, con sintomi che compaiono solo quando la malattia è in fase avanzata.
Sebbene esistano diversi tipi di virus dell’epatite (dalla A alla E), le epatiti B (HBV) e C (HCV) sono le più rilevanti e causano quasi 8.000 nuove infezioni ogni giorno a livello globale, che per lo più non vengono individuate. Ogni anno si contano oltre un milione di decessi legati alle epatiti, molti dei quali potrebbero essere evitati. Infatti per l’epatite B esistono vaccini e trattamenti efficaci e per l’epatite C è disponibile una cura.
Nella lotta alle epatiti svolge un ruolo fondamentale la diagnosi precoce. Diagnosticare l’infezione nelle persone inconsapevoli di essere contagiate consente di evitare le complicanze di una malattia epatica avanzata e permette di interrompere la circolazione del virus impendendo nuove infezioni.
Per poter rilevare la presenza del virus dell’epatite basta un semplice test.
Per i nati tra il 1969 e il 1989, è possibile aderire allo screening gratuito per l’epatite C, informandosi presso la propria ASL.
L’impegno dell’Italia
L’Italia è impegnata su più fronti per raggiungere l’obiettivo OMS:
- L’Italia ha finanziato lo screening nazionale gratuito per infezione da HCV, rivolto ai cittadini nati dal 1969 al 1989, agli utenti dei Servizi per le Dipendenze (SerD) e ai detenuti in carcere (Decreto ministeriale 14 maggio 2021), già attivo o in fase di implementazione in diverse Regioni.
- L’adesione alle Linee Guida e alla normativa vigente per l’attuazione dello screening per HBV e HCV è tra gli obiettivi strategici del Piano Nazionale per la Prevenzione 2020-2025; la linea strategica degli interventi prevede la promozione dei protocolli gestionali multidisciplinari specifici attraverso gli strumenti e i canali idonei.
- Il Gruppo di Lavoro per la revisione organica e coordinata del Piano nazionale per la lotta alle epatiti virali B e C, istituito presso il Ministero della salute, ha prodotto inoltre il documento Linee di indirizzo nazionali sui percorsi diagnostico terapeutici assistenziali per l’infezione da virus dell’epatite C, approvato in Conferenza Stato Regioni il 27 luglio 2022, che si propone di garantire un uso corretto ed omogeneo sul territorio nazionale degli strumenti terapeutici disponibili per il trattamento dell’infezione da HCV.
Per approfondire
- Sito Vaccinazioni
- Sito Malattie infettive, pagina Epatiti
- Sito WHO Hepatitis
- Registri AIFA per il monitoraggio dei farmaci anti-HCV
(Fonte Ministero della Salute)